HERMES INTERMEDIA

Laboratorio di processi intermediali

   Nati (come videoartisti) dopo il 2000. Cresciuti con le loro opere e la loro poetica ma anche con i loro azzardi e le loro sfide alle convenzioni del mercato delle arti – nel primo decennio del XXI se-colo: ma con antica esperienza alle spalle. 
   Con la curiosità e il rispetto per l’“ambiente digitale”, certo; nell’alveo di una “videoarte” che sa di essere al tempo stesso “electronic art” ed “expanded cinema” fin dal confronto tra Fluxus e il ci¬nema sperimentale degli anni Sessanta; in ambito performativo e audiovisivo più che semplice¬mente musi-cale, per scelta: anche se privilegiando quasi sempre una forma video spesso estesa in oltre da sé.
   Con una energia inedita. Un’energia che si è a poco a poco dimostrata addirittura ri-generativa dell’estetica “digitale”: la quale, appena nata e troppo rapidamente globalizzatasi, si è caricata di ma-nierismi e stereotipi da “visual effect” troppo spesso ritenuti irrinunciabili; e nel confronto con i quali le soluzioni – visuali e audiovisuali – proposte da questo collettivo di autori italiani, rappresen¬tano una sorta di vivificante “diversità culturale”: nonché la possibilità di una dialettica nel panorama omologato della “computer art”. 
   Un collettivo che ha dimostrato la capacità – inusuale – di ri-annodare fila, fili, storie artistiche e linguaggi espressivi molto diversi e anche concettualmente e cronologicamente lontani tra loro. Di-versi e spesso dispersi nel mare delle estetizzazioni neotecnologiche. Recuperati e ri-annodati in ope-re “video” che si fanno luoghi espliciti di convergenze espressive, oltreché serbatoi e promesse di di-versità in un “digitale” non convenzionale: nel quale gli algoritmi del linguaggio “numerico” sono evidentemente trattati con sensibilità “musicale” da poeti, performer, compositori e registi; di antica esperienza, ma consapevolmente immersi nella narrabilità non-lineare, nella gestione della complessi-tà delle forme, nella comunicabilità (sonora, musicale, visiva) delle percezioni. 

MARCO MARIA GAZZANO

 

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Su Hermes Intermedia


Ennio Morricone
Le scritture inclusive di Hermes Intermedia 
Marco Maria Gazzano
Professione: compositori. 
Le ascendenze cinematografiche dell’ensemble Hermes Intermedia
Marcello Carlino
Come informandosi alla curvatura dello spazio
Simone Dompeyre 
L'opera adamantina
Giordano Montecchi 
Dallo sbuffo al panegirico. Reazioni pericolose con Hermes Intermedia
Giovanni Fontana
Hermes Intermedia. Molteplicità, simultaneità, intermedialità
Giovanni Fontana 
Per una linea poetica intermediale. Il pre-testo come luogo di trasfigurazione
Giovanni Fontana 
L’opera plurale: Intermedialità, Drammaturgia delle arti, Poesia d’azione                     
Antonio Poce 
Il testimone di Hermes Intermedia
Antonio Poce
Da una autopresentazione: “Sono cose che fanno pensare…”
Antonio Poce
Video come Arte Intermediale

Le scritture inclusive di Hermes Intermedia

di Ennio Morricone

   Conosco Antonio Poce da oltre quaranta anni. È un compositore che unisce una brillante prepara-zione musicale alla pratica delle arti visive (dalla videografia, alla grafica; dalla calligrafia, alla pittura astratta) maturata nell’arco di moltissimi anni. Ciò spiega in buona parte come egli sia giunto ad assumere l’intermedialità come paradigma della propria ricerca estetica. La convinzione che questa costituisca la nuova frontiera dell’arte è alimentata da due certezze: la sintesi fra gli insegna-menti della tradizione e le enormi potenzialità offerte dalle nuove tecnologie, e l’orientamento verso una integrazione totale fra le stesse discipline artistiche.
   Il progresso prodigioso delle scienze legate alla comunicazione e, conseguentemente, l’affermazione di un pensiero estetico sempre di più declinato secondo il trattamento di “figure audiovisive”, rappresentano infatti la tendenza generale della cultura e della civiltà contemporanea, la quale perciò si dispone progressivamente alla fusione dei linguaggi e alla molteplicità delle rappresentazioni.
   Sulla base di questi antecedenti Antonio Poce stabilisce, dalla metà degli anni ’90, il primo sodalizio con Giovanni Fontana, poliartista giunto sulle stesse posizioni dal versante della poesia verbo-sonora e della performance, di cui è tra i maggiori esponenti in campo internazionale. 
 L’Europa Festival di Ferentino (1995 - 2001), con la sua originalissima programmazione tematica, divenne il punto di confluenza delle più varie e appassionate sperimentazioni integrative. Musicisti, poeti, pittori, scultori, scrittori di scena e coreografi furono invitati a produrre opere originali avendo accolto come principio l’abolizione di ogni divisione fra le arti. Oltre venti Flash Opere (lavori di teatro musicale di breve durata), regolarmente commissionate e messe in scena, testimoniano la fecondità di quell’ambiente culturale, che trovava conforto nella lungimiranza degli organizzatori e nell’intelligente esplorazione estetica pianificata dalla direzione artistica.
   Qualche anno dopo si concretizza la felice intuizione di costituire il Gruppo Hermes Intermedia. Ciò avviene nel 2004, quando si aggiungono due giovani leve: Valerio Murat e Giampiero Gemini, ambedue diplomati in Composizione e Musica Elettronica ed attualmente docenti presso i Conserva-tori di Musica di Frosinone e Salerno. Essi contribuiscono ad una più decisa assimilazione delle nuove tecniche digitali e ad una configurazione teorica più rigorosa della stessa progettazione intermediale. La definizione degli schemi creativi si fa più accurata e più pertinente all’affinamento delle facoltà percettive. Gli aspetti di ogni singola disciplina artistica sono coniugati secondo paradigmi più aggiornati e finalizzati alle nuove strategie della composizione integrata.
   A tale proposito è giusto evidenziare l’impegno che il Gruppo dedica al rinnovamento della didattica. Un settore importante della loro attività per la quale è risultata certamente preziosa la lunga esperienza di insegnamento in conservatorio. In particolare a Frosinone, dove da circa dieci anni è attivo il CREA (Centro di Ricerca e di Elaborazione Audiovisiva), struttura nata all’interno del Dipartimento di Musica Elettronica, divenuto rapidamente un’eccellenza europea nel campo del trattamento del suono e della creazione audiovisiva.
   Ma ancor più occorre citare, quale coronamento di questo grande lavoro di ricerca e di sistemazio-ne per la didattica, il Manuale di Composizione, scritto da Valerio Murat e Antonio Poce, ormai in via di pubblicazione. Ho avuto il piacere di leggerlo in anteprima e di scriverne la prefazione. Trovo che sia un testo importante per la chiarezza teorica con la quale si affrontano gli aspetti più nascosti della composizione. I territori vasti e magmatici della creazione sono resi più agevoli grazie a “mappe di viaggio” desunte da autori del passato, non soltanto musicisti. La “scrittura audiovisiva” viene spiegata non soltanto come scelta di campo estetico, ma anche come pianificazione del lavoro creativo. La naturale “vaghezza” (la scelta del termine non è casuale, avendo individuato in Leopardi uno dei pensatori che maggiormente abbiano anticipato il pensiero moderno), che appartiene ad ogni genesi artistica, viene ricondotta sul piano di una elaborazione formale, all’interno della quale è possibile esercitare ogni controllo curando contemporaneamente l’equilibrio reciproco fra il tutto e ciascuna delle singole parti. 
  Un discorso finalmente chiaro, che ricomprende nella prassi didattica quel segmento primario della creatività che ha inizio con il concepimento dell’idea generale, spesso eterogenea e nebulosa, fino alla sua definizione sempre più dettagliata, secondo un’articolazione schematica che ne struttura la forma e ne persegue, a passi ravvicinati, il controllo totale.  
  Un contributo assolutamente utile che fra i suoi molti pregi possiede quello di ricongiungere il sapere della tradizione con le acquisizioni più sofisticate delle nuove scienze. Ciò consentirà di aprire scenari inediti, sia alla stessa didattica della composizione (non solo musicale) che all’arte contempo-ranea nel suo insieme, preannunciando un futuro le cui potenzialità creative appaiono assolutamente promettenti.
   Ho seguito fin dagli esordi la produzione artistica di Hermes Intermedia. Ricordo che mi colpì molto Nuvolari, che insieme ai due video successivi, Coppi e Berruti, costituisce una trilogia sulla natura umana di rara forza espressiva. 
  E poi molti altri lavori, spesso sollecitati da ricorrenze (come il Centenario del Manifesto Futurista, per Pneumastolfo), da incontri con altri artisti (con il poeta Elmerindo Fiore per Diavolo Figura, e con la poetessa Ulrike Almut Sandig, per Meine Heimat), oppure da nuove esperienze o aggiorna-menti di carattere tecnico. Lavori sempre riconoscibili per la loro intensità poetica e sempre sorretti dalla medesima tensione inclusiva rispetto alle discipline afferenti. 
   Se dovessi indicare un elemento che caratterizzi globalmente queste opere non avrei dubbi nel parlare di ‘centralità della musica’. È stata infatti la complessità che è propria della composizione musicale a spingere il Gruppo Hermes Intermedia a superare i confini delle singole arti. Essi hanno affrontato per primi il tema della “scrittura intermediale” non soltanto sul piano teorico, ma anche attraverso una pratica produttiva quotidiana, come dimostra il loro già ampio catalogo, e come è chiaramente esposto nel già citato Manuale di Composizione, dove tali opere vengono mostrate con dovizia di particolari attraverso le varie fasi della creazione. 
  Il loro merito è proprio questo: aver elaborato una tecnica compositiva in grado di comprendere, nel medesimo contesto, materiali e figure di provenienza diversa (sia sul piano sensoriale che disciplina-re) e di integrare tutto in un solo progetto creativo. 
   Detto questo però occorre fare subito qualche precisazione, trattandosi di un territorio artistico ancora poco studiato e pertanto esposto ad ogni sorta di luoghi comuni, quando non di equivoci fuorvianti.
  Innanzitutto il ruolo della musica nelle opere di Hermes Intermedia. Vi è una sostanziale differenza rispetto alla musica per il cinema, la quale svolge normalmente una funzione di commento. Un ruolo, per così dire, di servizio, poiché agisce quasi sempre su un film già montato, cioè su un’opera considerata già compiuta nella sua struttura essenziale. Tutta la produzione infatti poggia su un asse portante che è rappresentato dalla sceneggiatura, non dalla musica.
Nelle opere intermediali invece le immagini possono essere considerate implicite nella musica stessa. Appartengono ai suoi paradigmi interiori, secondo una concezione integralmente “audiovisiva” della composizione. La musica appare allora nella sua piena veste di arte molteplice che, in quanto tale, impiega una scrittura tecnicamente adeguata a rappresentarne le trame e le atmosfere più evanescen-ti. Una musica che, agendo consapevolmente nel territorio della memoria, mostra di conoscerne le dinamiche e i sottili meccanismi.
   La centralità della musica deriva, a sua volta, dal primato del suono e della parola. Tale dimensione è anch’essa ben presente. I testi poetici utilizzati sorprendono per la loro capacità espansiva: essi producono senso apparendo di volta in volta come vocalità pura o invenzione calligrafica, avvalen-dosi tanto della vocalità performativa di Giovanni Fontana quanto delle invenzioni grafiche di Antonio Poce. Significati e segni materici che sembrano sgorgare simultaneamente dal suono della voce, prima ancora che dalla musica.        
  Una precisazione finale necessaria: le qualità che distinguono il Gruppo Hermes Intermedia non sono generalizzabili, purtroppo. Non è questa la ricerca artistica che viene incoraggiata oggi in Italia. Musei, Fondazioni e Istituzioni per l’Arte Contemporanea sono pieni di arte concettuale. Cioè concetti o simboli invece di opere. Una tendenza, certo. Accanto ad essa tuttavia esistono ancora, e per fortuna, molti artisti per i quali la creatività e le abilità tecniche sono requisiti essenziali per essere considerati tali. 
  In un contesto così poco confortante, anche quella parte che oggi viene proposta come videoarte, o anche videoinstallazioni, raramente propone qualcosa di veramente interessante. Nella maggior parte dei casi si tratta di lavori realizzati da dilettanti. 
  Sia chiaro: non ho nulla contro il dilettantismo, a condizione che non sia sinonimo di faciloneria e banalità. Lo ritengo molto utile se alimenta la necessaria cultura di base per avvicinare rispettosamen-te le opere dei grandi Maestri, antichi e moderni, per comprenderle meglio nei significati più profondi e per goderne pienamente l’alto valore estetico. 
   Viceversa lo detesto quando, con la complicità dei mezzi di informazione e di certe strutture di programmazione culturale e artistica (mai sufficientemente biasimate quando queste sono finanziate dallo Stato, proprio per l’uso improprio che esse fanno del denaro pubblico), diviene modello di riferimento, imponendo criteri di scelta e un gusto corrente i cui danni sono diffusi e difficilmente calcolabili, ma non per questo meno gravi.    
   Concludo citando un merito di Hermes Intermedia che ritengo speciale e, in qualche modo, connotativo dello stesso Gruppo. In tutte le opere affiorano conoscenze derivanti non soltanto da una solida preparazione classica, ma anche, e molto, da quella sperimentazione musicale che ha avuto la sua massima espressione negli anni ’60-’70.
  Il merito consiste nel fatto di aver posto tutte le loro competenze (accademiche e sperimentali) al servizio dell’emozione e della qualità espressiva. Così Antonio Poce, Giovanni Fontana, Valerio Murat e Giampiero Gemini hanno prodotto audiovisivi indimenticabili per la loro incisività e creato un linguaggio audiovisivo di straordinaria efficacia comunicativa.
 Un percorso estetico nel quale io stesso mi riconosco, ritenendolo giusto nelle premesse teoriche, onesto nello sviluppo delle tecniche e ammirevole negli esiti produttivi. 
   Il Gruppo Hermes Intermedia opera in un contesto in cui ciò che sta avvenendo ha il carattere di una rivoluzione epocale. Qui afferma la sua cifra, oltre a riaffermare autorevolmente la centralità della musica. Le sue Nuove scritture trattano contestualmente figure musicali, testi poetici e immagini in movimento, rispondendo coerentemente alle conoscenze oggi maggiormente diffuse che caratterizzano i linguaggi dell’arte contemporanea.
 Non è un caso che la riconfigurazione teorica dell’audiovisione nell’arte contemporanea abbia avuto come iniziatori artisti provenienti da studi musicali (era stato già così per i precursori della cosiddetta ‘videoarte’). Come non sono casuali i riferimenti ad Agostino, insieme alle continue citazioni dei pensatori che hanno anticipato il "pensiero figurale”, primo fra tutti: Beethoven. 
  Le scritture non-lineari di Hermes Intermedia riflettono quindi fedelmente le complesse trame della contemporaneità e della memoria, rendendoci partecipi della produzione di nuovi simboli e della loro assimilazione in nuove sintassi audiovisive. Un’attività feconda, tutta protesa nel divenire, che ci sorprenderà ancora con i suoi chiarimenti teorici, e che soprattutto non mancherà di emozionarci con le sue sintesi poetiche.

ENNIO MORRICONE

A proposito di Hermes Intermedia

di Giovanni Fontana

Anton Giulio Bragaglia, nel suo fondamentale saggio “Fotodinamismo futurista” (di cui quest’anno ricorre il centenario della pubblicazione) innesca un processo che trasforma radicalmente il “modus videndi” e l’intero sistema della visione. Apre all’occhio dimensioni straordinarie che, sottese da illuminanti riflessioni teoriche, inaugurano una nuova concezione dell’immagine, che trascende lo stesso specifico tecnico della fotografia. Ce ne siamo resi ben conto noi, nel momento in cui ha preso le mosse la stagione dei nuovi media. E ne abbiamo coscienza assoluta, oggi, a distanza di cento anni.
“Il moto e la luce distruggono la materialità dei corpi”, scrive Anton Giulio Bragaglia. Si tratta di un’osservazione che, all’epoca sottovalutata, avrebbe aperto alla ricerca e alla sperimentazione artistica strade del tutto imprevedibili. Ispirato dal manifesto tecnico della pittura futurista, Bragaglia si occupa della visualizzazione del movimento, registra e valorizza la traiettoria come “spirito del gesto” e come sintesi di spazio e tempo, intuendo le straordinarie potenzialità delle pratiche luministiche nella ricerca visiva e anticipando quella stagione della “moderna magia” che pone la luce al centro dell’universo tecnico ed espressivo. Per Bragaglia “l’opacità dei corpi” non è più credibile.
Egli pone in evidenza le generali relazioni tra oggetto e spazio, tra corpo in movimento e ambiente circostante, assegnando valore di segno alle traiettorie, da una parte scie impalpabili della materia in moto, dall’altra, tracce tangibili dello scorrere del tempo, che attraverso valenze visive vengono a porsi come vere e proprie coordinate spaziali. La dimensione temporale è considerata in chiave linguistica. Per Bragaglia il tempo è "tradotto in spazio", il tempo è "portato decisamente come una quarta dimensione nello spazio", per ricercare "nuove sensazioni di ritmo", per ottenere un "risultato dinamico": perché "il dinamismo è tanto essenziale che, spesso, solo il ritmo di un movimento è sufficiente per tutto un quadro e possiede la forza di comporre, da solo, un immenso poema di armonia". In questa prospettiva Bragaglia può essere considerato a pieno titolo uno dei padri delle arti intermediali.
Hermes Intermedia [Giovanni Fontana, Giampiero Gemini, Valerio Murat, Antonio Poce] valuta e acquisisce l’esperienza fotodinamica bragagliana per metabolizzarla oltre i confini dell’immagine fotografica e al di là della mera esperienza movimentista, che tanta parte ha avuto cent’anni or sono nella configurazione del futurismo. Per Hermes Intermedia conta la sapienza visiva come cardine per una scrittura del molteplice. Intorno ad essa, infatti, si innesta e si articola un complesso universo di segni che interagiscono scambiandosi ruoli. Per tornare a Bragaglia si potrebbe ricordare la nozione di “sinopsia”, ma per restare nell’ambito del gruppo è senza dubbio necessario citare l’esperienza della “flash opera”, da dove prende ufficialmente le mosse la sua attività.
Nata da un’idea di Antonio Poce per l’Europafestival di Ferentino (1994-2001), la “flash-opera”, è da considerare, a tutti gli effetti, un nuovo genere di composizione poetico-musicale, fondato sugli scambi e sui rapporti possibili tra musica, testo, immagine, azione e strumentazioni elettroniche.
I lavori proposti nelle diverse edizioni del festival sono, per lo più, incentrati su scelte multimediali e intermediali prodotte dall’incontro di poeti, musicisti e artisti, nelle quali svolge un ruolo importante l’impatto tra vocalità, musica, corpo in movimento e tecnologie elettroniche.
Prendono parte a quelle produzioni numerosi artisti che vale la pena ricordare; tra i musicisti, Claudio Ambrosini, Stefano Bracci, Luigi Ceccarelli, Cosimo Colazzo, Matteo D’Amico, Michele Dall’Ongaro, Antonio D’Antò, Agostino Di Scipio, Gabriele Manca, Andrea Mannucci, Fernando Mencherini, Ennio Morricone, Piotr Moss, Paolo Perezzani, Maurizio Pisati, Luca Salvadori e lo stesso Poce; tra i poeti, Tomaso Binga, Franco Cavallo, Giovanni Fontana (in più occasioni anche in veste di regista), John Giorno, Tonino Guerra, Arrigo Lora Totino, Mario Lunetta, Lamberto Pignotti, Vito Riviello, Gianni Toti.
La flash opera si profila come un’ottima palestra per affinare gli strumenti della coscienza e della sapienza intermediale, che per gli autori del futuro gruppo avrebbe determinato una significativa spinta verso la scelta della dematerializzazione dello spazio scenico, fino alla performance digitale.
Ilya Prigogine (La nascita del tempo, Bompiani, Milano, 1991) parlava del sapere scientifico come “ascolto poetico” e come “processo aperto di produzione e d’invenzione”: un’indicazione che, se ricondotta al sapere intermediale, è perfettamente funzionale alla riflessione sul metodo. L’opera intermediale, infatti, caratterizzata dall’intersezione di codici in una prospettiva polidimensionale, ha una struttura pulsante che favorisce la costruzione di sistemi che ri-condizionano di volta in volta la dinamica degli elementi considerati, proprio come avviene nella fisica delle particelle. Non si può parlare, allora, di mero luogo di confluenza di discipline artistiche, bensì di dispositivi elastici che abbiano la capacità di relazionarsi attraverso connessioni profonde e non per semplice sovrapposizione di fasce. E qui, è d’obbligo ricollegarsi all’intuizione di Dick Higgins, quando, trattando il tema dell’integrazione dei linguaggi, elabora il concetto di intermedium ("Something Else Newsletter", vol.1, n° 1, New York, 1966), termine riferito esclusivamente all'opera in cui tale integrazione è completamente attuata, opponendolo a mixed-medium, termine riferito ad un oggetto artistico in cui il fruitore può distinguere i vari aspetti linguistici (verbale, visivo, sonoro, ecc.) in condizione di completo appiattimento; nell’opera intermediale, invece, i diversi elementi si fondono in un unicum che non consente letture differenziate, pur salvaguardando l’autonomia e la singolarità dei segni.
In un certo senso la scrittura intermediale è un ingranaggio che funziona come i meccanismi della memoria, dove l’illusione del tempo naufraga nel presente attivando una miriade di sinapsi che distillano suoni, immagini e percezioni diverse in essenze della molteplicità e della simultaneità.
Si tratta certamente di una scrittura più consona alla contemporaneità, ma nello stesso tempo fortemente critica e oppositiva all’appiattimento mediatico e alternativa alle forme di video arte che fanno il verso al multimediale globalizzato, imitandone acriticamente, se non inconsapevolmente, le tecniche, cedendo ai canti vuoti delle sirene dell’elettronica.  
Nell’ottica dell’idea di “processo aperto” di Prigogine e della fisica delle particelle, è come se il processo di invenzione e produzione fosse realizzato da particulae, portatrici di senso solo in quanto riferite alla dimensione totale dell’opera, che si vuole come concentrazione assoluta di energie. Tutto è in funzione del tutto. Si potrebbe parlare, perciò, di entità transmateriali innervate da linee-forza che provocano tensioni inattese e vibrazioni del senso. È un po’ quello che accade nelle particelle subatomiche secondo la “teoria delle stringhe”, dove si ipotizza che tutta la materia e tutte le forze nascano da un unico costituente di base.
Secondo questa teoria le particelle subatomiche non sono puntiformi, ma sono costituite da filamenti unidimensionali (stringhe) infinitamente sottili che oscillano freneticamente. Queste vibrazioni continue, che hanno ampiezze e frequenze caratteristiche, si manifestano come “particelle”. Ma la cosa più sorprendente è che la loro massa e la loro carica siano determinate dalle differenti oscillazioni. Da ciò deriva che le proprietà fisiche non sono che la conseguenza diretta di quelle oscillazioni; sono, per così dire, la musica delle stringhe. Per le forze vale lo stesso principio, cosicché ogni particella mediatrice di forza è associata ad una vibrazione specifica. Insomma, sia le forze, sia le particelle elementari sono fatte della stessa “materia” (B. GREENE, L’universo elegante, Torino, Einaudi, 2000). 
Nell’opera intermediale, le dinamiche interne ed esterne, le interazioni rivolte verso il proprio baricentro come verso la periferia, comportano l’esigenza di una sincronica vibrazione degli elementi, in un’incessante esplorazione, che, reiterata e spinta fino ad individuare le ampiezze e le frequenze delle particulae della materia linguistica, finisce per coincidere con una vera e propria trasgressione nell’uso dei linguaggi medesimi. Quello di trasgressione (o trans-gressione), infatti, è un concetto che implica pulsioni indagatrici. Esplorare significa spesso dover superare frontiere precluse, passaggi interdetti. Oltrepassare questi confini “invalicabili” è compiere un gesto di sfida, sia dal punto di vista artistico che culturale. 
Nell’opera di Hermes Intermedia, in questo spirito, codici e linguaggi interagiscono in visioni sincretiche. Ambiti diversi vengono rivisitati e riorganizzati in un unico processo creativo, dove la reciproca integrazione degli elementi determina un simultaneismo acustico-visivo, sulla strada di una sincronia metodologica e di un contrappunto parasinestetico, che sfugge a meri parallelismi, optando, invece, per interrelazioni sghembe che prediligono la sorpresa, pur nell’assoluto rispetto della coerenza formale del progetto.
La lingua di Hermes Intermedia nasce, in effetti, dalla leggerezza di stringhe in vibrazione che, tagliati i cordoni dai loro ambiti caratteristici, si ricompongono armonicamente in un contesto di risonanze e di bagliori, dove l’immagine si fa musica e la musica si fa immagine.
Hermes Intermedia è oltre il video. Il suo atteggiamento translinguistico lo pone al di là delle categorie del video d’artista e/o della video-arte, spesso riconducibili all’area concettuale o alla dimensione della sperimentazione tecnologica, talora fine a se stessa e spesso stancamente reiterata. Quello di Hermes Intermedia è un processo di sintesi che non lascia spazio alla reversibilità, che però abbraccia la dimensione del molteplice non sottovalutandone gli aspetti metamorfici. Ecco, allora, apparire il video “in situazione”, aperto a rivisitazioni performative che ne snervano le strutture, ne amplificano i ranghi, pur nel rispetto della matrice originaria. Tutto ciò in coerenza con la volontà espressiva del gruppo, che articola un pensiero non-lineare, prediligendo strutture tridimensionali aperte, forme stellari organiche alla trasversalità, che, tuttavia, non cedono un millimetro alla provvisorietà, pur esponendosi ed autoalimentandosi sulla strada della ricerca della compiutezza, ma secondo la prospettiva dell’opera aperta. Ed è per questo che le matrici audio videografiche del gruppo si predispongono e si dispongono al trattamento della spazializzazione del suono, della multiproiezione, dell’interattività tra immagine dinamica, corpo e voce, in un fertile processo di esplorazione di spazi e di contesti.
Del resto, in “L’art a perte de vue” (Edition Galilée, Paris, 2005), Paul Virilio ha ben chiarito il processo della visione in relazione all’allontanamento dell’oggetto dal punto di vista. Oggi, l’occhio si perde oltre l’orizzonte. Nel mondo globalizzato, infatti, si privilegia una visione a distanza, perdendo di vista tutto ciò che è vicino. Si esercita, letteralmente, una tele-visione. Alla visione a perdita d’occhio si va sostituendo la visione frontale, limitata al piccolo schermo, che in realtà riduce il campo visivo (o campo d’interesse), obbligandoci ad una concentrazione che ci impedisce di guardare ciò che è percepibile nello spazio esterno ai confini del monitor, lo spazio del quotidiano. 
La visione dello spazio euclideo, tipico della prospettiva quattrocentesca, è stata praticamente sostituita dalla visione del tempo reale: lo spazio-tempo del mondo è compresso nel piccolo schermo. Ne deriva una sostanziale perdita di vista, un reale accecamento. E anche l’arte è attirata in questo perverso vortice. Hermes Intermedia, invece, intende scommettere sull’allargamento del campo, visivo e non, sperimentando nuovi equilibri dinamici di segni, che possano perfino aprirsi all’esperienza tattile, predisponendo una superficie di contatto con il corpo della poesia materica. Ciò può avvenire coinvolgendo spazi non canonici, proiettando sugli stessi spettatori, inventando spazi a geometria virtuale attraverso la spazializzazione del suono, proponendo metamorfismi audio-visuali tramite l’intervento performativo.
Quello di Hermes Intermedia è un gesto “plurale” e non è mai riferito alla mera interdisciplinarità o al banale concetto di multimedialità; esso comporta momenti di vera e propria destabilizzazione dei rapporti istituzionalizzati, siano essi di tipo linguistico, spaziale, temporale, mediatico, per il fatto che alle sue fondamenta è sempre viva la necessità della continua riformulazione di codici e di categorie. Insomma, l’obiettivo è quello di individuare nuove potenzialità nelle pratiche artistiche scardinando convenzioni ed eludendone i condizionamenti, ma, nello stesso tempo, formulando progetti in cui il concetto di “pluralità” (e anche di “totalità”, per segnare un link con la storia) non sia solo riferito all’insieme degli elementi coinvolti, ma anche a quello delle loro possibili organiche relazioni.
Su questi orizzonti si affaccia soltanto la figura del “poliartista”: il poietes che agisce sui più diversi fronti della creatività, con qualsiasi materiale, in ogni spazio e in ogni situazione, su qualsiasi supporto e su qualsiasi canale, utilizzando qualsiasi tecnologia, appropriandosi della parola (oltre la letteratura), dell’immagine (oltre le arti visive), dell’universo sonoro (oltre la musica), della dimensione teatrale (oltre il teatro), dell’universo ritmico, riconducendo all’ambito creativo perfino la sua voce e il suo gesto, quindi il suo stesso corpo. Il “poliartista”, grazie alle sue nuove competenze, contribuisce, così, ad ampliare e snervare i confini delle arti, nel segno della contaminazione dei sistemi e della compenetrazione degli universi separati, in un’ottica plurale che ne sottolinei le singolarità sempre in chiave essenzialmente intermediale.
Hermes Intermedia è un gruppo di poliartisti.

GIOVANNI FONTANA

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Antonio Poce e Giovanni Fontana

Fontana, Poce e Morricone ESCAPE='HTML'

il maestro Ennio Morricone con Giovanni Fontana e Antonio Poce

Nuvolari ESCAPE='HTML'

Un frame da «Nuvolari»

 

Il testimone di Hermes

Antonio Poce


   Anton Giulio Bragaglia aderì al Futurismo avendo già inventato il Fotodinamismo. Egli visualizzava il movimento in quanto “spirito del gesto”, sintesi di spazio e tempo, anticipando quella stagione della “moderna magia” che pone la luce al centro dell’universo tecnico ed espressivo.
   La sua estetica esalta le relazioni tra oggetto e spazio, tra corpo in movimento e ambiente, visualizzando le scie impalpabili della materia in moto. Trascrive le tracce tangibili dello scorrere del tempo che, attraverso valenze visuali, si pongono come autentiche coordinate dello spazio artistico.
   Hermes Intermedia assume l’esperienza fotodinamica di Bragaglia quale archivio straordinario di sapienza visiva. Codici e linguaggi integrati in visioni simultanee. Territori diversi dell’arte “riappacificati” (come disse Leonardo) in un unico processo creativo. Nuovi segni liberati dai recinti congelati dal silenzio.
   È un linguaggio che nasce dalla leggerezza, coniugando risonanze e i bagliori delle sintesi più estreme. È espressione di un pensiero non-lineare: coacervo di forme trasversali, dinamiche tridimensionali e intermittenti. Emozioni diffuse in uno spazio finalmente illuminato dall’oro della festa e del convivio, per sottrarre giovani artisti a improbabili muse vecchie ed esauste, ancorché sospettate di sterilità.
   La ricerca di Hermes Intermedia è posseduta quindi dal dèmone della molteplicità. L’originalità dei nessi teorici e della tecnica di scrittura mostrano tutta l’attenzione, e perfino la devozione, all’opera di Beethoven e Debussy, nonché al pensiero di Agostino, Hofmannsthal e Maria Zambrano. Ma è soprattutto erede e testimone delle straordinarie intuizioni bragagliane. Molto più che dalle proposte dei movimenti più recenti (in particolare Fluxus), avendo definitivamente superato ogni atteggiamento improntato alla provvisorietà e alla incompletezza del dato sperimentale.
   Un indirizzo estetico assai rappresentativo dei nostri tempi. Orizzonti tanto sconfinati quanto prepotentemente fertili attendono soltanto di essere esplorati, ma soprattutto sintetizzati in   immagini, trasformati in linguaggio. In un’epoca dominata dalla molteplicità non era più accettabile la vuota riproposizione di semplici ’’incontri” tra le arti, essendo la riaffermazione inutile di un vecchio schema che vede le arti inquadrate in uno sterile parallelismo dove l’una è, ancora e soltanto, ’’a commento’’ dell’altra.
   Intermedialità, quindi, come sintesi di processi creativi diversi e crogiuolo di nuove scritture. Intermedialità come forza generatrice di nuove capacità percettive, fondatrice di nuovi linguaggi, nuove scritture e nuovi mondi.
   Intermedialità come esplosione del molteplice, assumendo “il soffio, la parola, la voce viva, l’immagine animata, il suono, la musica, la danza, come carni dello stesso corpo, pensieri della stessa anima”.
   Una scrittura certamente coerente con le dinamiche non-lineari della memoria. Che rifugge dalla singola visione, esalta le facoltà percettive e, consapevole della nuova dimensione estetica, più adeguata allo spirito e all’azione vorticosa delle immagini del mondo contemporaneo, realizza tutta la potenza delle visioni simultanee.
   In tale contesto passato e futuro sono inesistenti, vivendo, come è già stato detto, nel presente continuo della mente. Un’idea di contemporaneità che ristabilisce un rapporto sano con il passato, dissolvendo ogni conflitto fra autonomia della ricerca e tradizione, fra realtà e immaginazione.
   Un fare artistico che va nella direzione opposta a certa poetica minimale o neo-semplice, tanto esangue nella sua cifra estetica quanto pericolosamente pervasiva negli aspetti meno nobili della cultura di oggi.
   Un impegno che possiede, infine, i connotati di una moralità che, dati i tempi, è opportuno non sottacere. Avendo individuato proprio nella “banalità” il crimine più rappresentativo e devastante di questa civiltà dei reality show e dei centri commerciali, Hermes Intermedia fissa la ragione essenziale del suo agire non tanto in una strategia di ordine politico, quanto nella serena affermazione di un percorso estetico che aspira alla visione simultanea e alla molteplicità.

ANTONIO POCE

 

 

LA PRODUZIONE DI HERMES INTERMEDIA


PRODUZIONI. 
Opere video e Intermediali

FLASH OPERA
 

1995     Il sogno di Adonte
Regia: Giovanni Fontana; musiche: Antonio D'Antò; testo: Marco Grande, musicisti e interpreti: Barbara Lazotti (soprano); Stefania D'Angeli (soprano); Marco Piccioni (attore); Logos Ensemble (Gianfranco Cellacchi, flauto; Luigi Maiozzi, clarinetto; Hans van Dijk, violino; Paolo Capasso, violoncello; Lucia Bova, arpa; Marco Malagola, percussioni; Enrico Valentini, percussioni); direttore d'orchestra: Tonino Battista; prima esecuzione assoluta: EuropaFestival, Ferentino 1995.
 

1995     Epitaffi sparsi
Regia e diaproiezioni: Giovanni Fontana; musiche: Ennio Morricone; testo: Sergio Miceli; musicisti e interpreti: Barbara Lazotti (soprano); Gabriella Morelli (pianoforte).
 

1995     Seme del Tempo
Regia: Giovanni Fontana; musiche: Antonio Poce; testo: Giovanni Fontana; musicisti e interpreti: Marco Brancato (attore); Marco Piccioni (attore); Enrico Pro (mimo); Logos Ensemble (Gianfranco Cellacchi, flauto; Luigi Maiozzi, clarinetto; Hans van Dijk, violino; Paolo Capasso, violoncello; Lucia Bova, arpa; Marco Malagola, percussioni; Enrico Valentini, percussioni); nastro magnetico: Marco De Stefanis, Daniela Tosco, Barbara Lazotti, Moishe Kassiro Safar, Coro di Voci Bianche di Acuto diretto da Maurizio Sparagna; direttore d'orchestra: Tonino Battista; prima esecuzione assoluta: EuropaFestival, Ferentino 1995.
 

1995     Orto d'acqua
Regia: Giovanni Fontana; musiche: Luca Salvadori; testo: Tonino Guerra; musicisti e interpreti: Marco Brancato (baritono); Marco Piccioni (voce recitante); Enrico Pro (mimo); Logos Ensemble (Gianfranco Cellacchi, flauto; Luigi Maiozzi, clarinetto; Hans van Dijk, violino; Paolo Capasso, violoncello; Lucia Bova, arpa; Marco Malagola, percussioni; Enrico Valentini, percussioni); direttore d'orchestra: Tonino Battista; scultura di scena: Mario Velocci; prima esecuzione assoluta: EuropaFestival, Ferentino 1995.
 

1998     Gigantografia
Assassinio matematico in due movimenti di Mario Lunetta (1934-2017); regia: Giovanni Fontana; musiche: Stefano Bracci; musicisti e interpreti: Maria Chiara Pavone (soprano); Roberto Abbondanza (baritono); Ensemble Ars Ludi (Rodolfo Rossi, Enrico Venturini, Stefano Sanzò, Andrea Biondi); Rodolfo Rossi, Enrico Venturini, Stefano Sanzò, Andrea Biondi; scenografia: Italo Scelza; direttore d’orchestra: Erasmo Gaudiomonte; prima esecuzione assoluta: EuropaFestival, Ferentino 1995.
 

1999     La Casa dei misteri
Gioco scenico con musiche di Antonio Poce su testi di Tomaso Binga (Bianca Pucciarelli in Menna - 1931) selezione, adattamento e montaggio: Giovanni Fontana; traduzione: Paolo Guzzi; regia: Enrico Pro; musicisti e interpreti: Maria Chiara Pavone (soprano); Giovanni Fontana (attore); Bianca Menna (attrice); voce recitante preregistrata di Sabina Alessi; Ensemble Europa Festival (Giulio Mariani, flauto; Guido Arbonelli, clarinetto; Sergio Lazzeri, fagotto; Rodolfo Rossi, percussioni); direttore d’orchestra: Erasmo Gaudiomonte; luci: Corrado Verini; costumi: Franca Ferreri; prima esecuzione assoluta: EuropaFestival, Ferentino 1999.
 

1999     Controcanto
Regia e testo: Giovanni Fontana; musiche: Luca Salvadori; musicisti e interpreti Maria Chiara Pavone (soprano); Giovanni Fontana (attore); Luca Salvadori (pianista); Lucio Farina (trombonista); luci: Corrado Verini; costumi: Franca Ferreri; prima esecuzione assoluta: EuropaFestival, Ferentino 1999.
 

1999     La Casa dei misteri
Gioco scenico con musiche di Antonio Poce su testi di Tomaso Binga (Bianca Pucciarelli in Menna - 1931) selezione, adattamento e montaggio: Giovanni Fontana; traduzione: Paolo Guzzi; regia: Giovanni Fontana; performers: Katalin Ladik, Giovanni Fontana e Tomaso Binga; voce recitante preregistrata di Sabina Alessi; calligrafie di scena: Antonio Poce; Ensemble del Conservatorio di Lione direttore: Luca Salvadori; (Laura Minguzzi, flauto;  Laurent Mariusse, percussioni);  Polysonnéries Festival, Lyon 1999.
 

1999     Controcanto
Regia e testo: Giovanni Fontana; musiche: Luca Salvadori; musicisti e interpreti Sandrine Bourgeat (mezzosoprano); Giovanni Fontana (attore); Luca Salvadori (pianista); Nicolas Grossart (trombonista); Laurent Mariusse (percussioni); Polysonnéries Festival, Lyon 1999.
 

2000     Jack Kerouac opera
Regia: Giovanni Fontana; traduzione: Giovanni Fontana; musiche: Antonio Poce; testo: John Giorno; nastro: Maria Chiara Pavone, Marco Angelilli, Giovanni Fontana, Cataldo Nalli, Luigi Ciccaglione, Coro Sinfonico di Europa Festival diretto da Pio Di Meo; musicisti e interpreti: Maria Chiara Pavone (soprano); Marco Angelilli (attore); Compagnia A.R.T. diretta da Marco Angelilli; Ensemble Europa Festival (Giulio Mariani, flauto; Guido Arbonelli, clarinetto; Susanna Pisana, violino; Luca Sanzò, viola; Zsuzsanna Krasznai, violoncello; Massimo Tata, percussioni); direttore d’orchestra: Erasmo Gaudiomonte; creazione digital soundtrack: Giampiero Gemini e Valerio Murat; elaborazioni e diffusione delle immagini: Valerio Murat; prima esecuzione assoluta: EuropaFestival, Ferentino 2000.
 

2002     Historie du soldat
Coordinamento registico di gruppo; musiche: Igor Stravinsky; testo: Giovanni Fontana; musicisti e interpreti: Giovanni Fontana (voce); Enrico Pro (mimo); Valentina D’Ascenzi (danzatrice); Luigi Ciccaglione (danzatore); Ensemble Pierrot Lunaire (Gianmarco Casani, clarinetto; Massimo Bartoletti, tromba; Maurizio Persia, trombone; Giuseppe Settembrino, fagotto; Corrado Stocchi, violino; Ermanno Calzolari, contrabbasso; Antonio Caggiano, percussioni); direttore d’orchestra: Giampiero Gemini; produzione: EuropaFestival, Ferentino 2002.
 

2002     Seme del tempo
Regia: Antonio Poce; musiche: Antonio Poce; testo: Giovanni Fontana; musicisti e interpreti: Giovanni Fontana (voce); Enrico Pro (mimo); nastro magnetico e videoproiezioni: Antonio Poce; prima esecuzione assoluta: EuropaFestival, Ferentino 1995.
 

2002     Jack Kerouac opera
Regia e musiche: Antonio Poce; testo: John Giorno;  traduzione: Giovanni Fontana; interprete: Giovanni Fontana (voce); nastro magnetico e videoproiezioni: Antonio Poce; seconda edizione: EuropaFestival, Ferentino 1995.


VIDEO


2001     Spazio, Segno, Suono. Sculture di Mario Velocci
Opera audiovisiva per orchestra e immagini in movimento
Soggetto e realizzazione: Antonio Poce; montaggio: Antonio Poce; musiche: Antonio Poce; produ-zione: Hermes Intermedia, Laboratorio dei Processi Intermediali; direttore di produzione: Antonio Poce; durata: 4’; nazionalità e anno di edizione: Italia 2001.
 

2002     Opera Arsa. Pitture di Franca Battista
Opera audiovisiva per orchestra e immagini in movimento
Soggetto e realizzazione: Antonio Poce; montaggio: Antonio Poce; musiche: Antonio Poce; produ-zione: Hermes Intermedia, Laboratorio dei Processi Intermediali; direttore di produzione: Antonio Poce; durata: 3’; nazionalità e anno di edizione: Italia 2002.
 

2002     Rimembrare. Pitture di Astrid Hjort
Opera audiovisiva per orchestra e immagini in movimento
Soggetto e realizzazione: Antonio Poce; montaggio: Antonio Poce; musiche: Antonio Poce; produ-zione: Hermes Intermedia, Laboratorio dei Processi Intermediali; direttore di produzione: Antonio Poce;  durata: 4’; nazionalità e anno di edizione: Italia 2002.
 

2003     Ponte di Luce
Opera video per pianoforte e immagini in movimento
Soggetto e realizzazione: Antonio Poce; montaggio: Antonio Poce; musiche: Anton Webern da Va-riazioni op.27; performer: Francesca Biasetton e Golnaz Fathi; produzione: Hermes Intermedia, La-boratorio dei Processi Intermediali; direttore di produzione: Antonio Poce; durata: 3’20’’; nazionali-tà e anno di edizione: Italia 2003.
 

2003      Apple Poem
Videoperformance di Giovanni Fontana
Performer: Giovanni Fontana; camera: Antonio Poce; produzione: Hermes Intermedia; direttore di produzione: Antonio Poce; durata: 3’30’’; nazionalità e anno di edizione: Italia 2003.
 

2004      Nuvolari
Opera audiovisiva, per violoncello, voce, immagini in movimento, computer soundtrack e live elec-tronics
Soggetto e realizzazione: Valerio Murat e Antonio Poce; montaggio ed elaborazione video: Antonio Poce e Valerio Murat; testo e voce recitante: Giovanni Fontana; musiche: Valerio Murat; produzione: Hermes Intermedia, Laboratorio dei Processi Intermediali; direttore di produzione: Valerio Murat e Antonio Poce; durata: 3' - 7' circa; nazionalità e anno di edizione: Italia 2004.
 

2006     Coppi
Opera audiovisiva, per quartetto d’archi, voce, immagini in movimento, computer soundtrack e live electronics
Soggetto e realizzazione: Valerio Murat e Antonio Poce; montaggio ed elaborazione video: Valerio Murat e Antonio Poce; testo: Antonio Poce; voce recitante: Giovanni Fontana; musiche: Valerio Murat; computer soundtrack e live electronics: Valerio Murat; produzione: Hermes Intermedia, Laboratorio dei Processi Intermediali; direttore di produzione: Antonio Poce; durata: 6’ 40’’- 7'40"; nazionalità e anno di edizione: Italia 2006.
 

2007     Les Machines Spirituelles
Opera audiovisiva per danzatrice e sistemi informatici multimediali e interattivi
Soggetto e realizzazione: Valerio Murat; montaggio ed elaborazione video: Valerio Murat e Antonio Poce; testo: Filippo Tommaso Marinetti; voci recitanti: Giovanni Fontana, Bérengère Valour, Riikka Kosola, Outi Kiuttu (canto); musiche: Valerio Murat; computer soundtrack: Valerio Murat; operatore  strumenti elettronici e live electronics: Jordi Sanchez Puig; nazionalità e anno di edizione: Francia 2007.
 

2007      Ailo
Opera audiovisiva per danzatrice, voce, immagini in movimento e computer soundtrack
Soggetto e realizzazione: Valerio Murat e Riikka Kosola; montaggio ed elaborazione video: Valerio Murat; voce e danza: Riikka Kosola; musiche: Valerio Murat; computer soundtrack: Valerio Murat; produzione: Hermes Intermedia, Laboratorio dei Processi Intermediali; direttore di produzione: Va-lerio Murat; durata: 4’30’’; nazionalità e anno di edizione: Finlandia 2007.
 

2008     Visez au Coeur!!!
Opera audiovisiva per 11 strumenti, voce, immagini in movimento, computer soundtrack e live elec-tronics
Soggetto e realizzazione: Valerio Murat; montaggio ed elaborazione video: Valerio Murat e Antonio Poce; testo: Filippo Tommaso Marinetti; voci recitanti: Giovanni Fontana, Bérengère Valour, Riikka Kosola, Outi Kiuttu (canto); musiche: Valerio Murat; computer soundtrack: Valerio Murat; live electronics: Valerio Murat;  Spazializzazione ottofonica e mastering audio realizzato presso lo Studio 8 dell’ IRCAM di Parigi; Ingegnere del suono: Sebastien Naves; Assistente musicale: Thomas Goepfer; produzione: Hermes Intermedia, Laboratorio dei Processi Intermediali; direttore di produzione: Valerio Murat;  durata: 15’; nazionalità e anno di edizione: Francia 2007.
 

2007     Chernobyl
Opera video per voci, immagini e percussioni
Soggetto e realizzazione: Antonio Poce, su due grandi pitture di Italo Scelza ispirate alla Festa di Sant’ Ambrogio Martire in Ferentino; montaggio: Antonio Poce; testo e voce recitante: John Giorno; musiche: da Palestrina e Percussionisti del Bronx; produzione: Hermes Intermedia, Laboratorio dei Processi Intermediali; direttore di produzione: Antonio Poce;  durata: 4'; nazionalità e anno di edizione: Italia 2007.
 

2008     Imago Mortis. Il Divenire della Croce
Opera video per due anime, voci, immagini e percussioni
Soggetto e realizzazione: Antonio Poce, Italo Scelza su due grandi pitture di Italo Scelza ispirate alla Festa di S.Ambrogio Martire in Ferentino; montaggio: Antonio Poce; testo e voce recitante: John Giorno; musiche: da Palestrina e Percussionisti del Bronx; produzione: Hermes Intermedia, Laboratorio dei Processi Intermediali; direttore di produzione: Antonio Poce; durata: 4'; nazionalità e anno di edizione: Italia 2007.
 

2008      Diavolo Figura
Opera video per clarinetto, orchestra, voce, nastro e immagini
Soggetto e realizzazione: Antonio Poce, da una performance di Elmerindo Fiore; montaggio: Antonio Poce; testo: Elmerindo Fiore; voce recitante: Giovanni Fontana; musiche: Giampiero Gemini; produzione: Hermes Intermedia, Laboratorio dei Processi Intermediali; direttore di produzione: Antonio Poce; durata: 6’ 20’’; nazionalità e anno di edizione: Italia 2008.
 

2008      Sirene e Incanti. Omaggio a Ennio Morricone
Opera audiovisiva per ensemble d'archi, voce, immagini in movimento e computer soundtrack
Soggetto e realizzazione: Antonio Poce; montaggio: Antonio Poce; testo e voce recitante: Giovanni Fontana; musiche: Valerio Murat; computer soundtrack: Valerio Murat; produzione: Hermes Intermedia, Laboratorio dei Processi Intermediali; direttore di produzione: Antonio Poce; durata: 4’; nazionalità e anno di edizione: Italia 2008.
 

2008    Danza Pitagorica
Opera video per violino, elettronica e immagini
Soggetto e realizzazione: Giampiero Gemini; montaggio: Giampiero Gemini; musiche: Giampiero Gemini; produzione: Hermes Intermedia, Laboratorio dei Processi Intermediali; diretto-re di produzione: Antonio Poce; durata: 8’32’’; nazionalità e anno di edizione: Italia 2010.
 

2009     Flamma inveniat
Opera video per clarinetto, elettronica e immagini
Soggetto e realizzazione: Giampiero Gemini; montaggio: Giampiero Gemini; musiche: Giampiero Gemini; produzione: Hermes Intermedia, Laboratorio dei Processi Intermediali; diretto-re di produzione: Antonio Poce; durata: 8’42’’; nazionalità e anno di edizione: Italia 2011.
 

2009      Piedigrottesco 2009
Concerto-performance
Dall’opera Piedigrotta (1913) parole in libertà del parolibero Francesco Cangiullo (1884-1977) futurista napoletano; soggetto e realizzazione: Giovanni Fontana; montaggio e interventi video: Antonio Poce; testo: Francesco Cangiullo; voce recitante, trombette, fischi, sirene e theremin: Giovanni Fontana; musiche: Luca Salvadori; pianoforte preparato e live electronics: Luca Salvadori; sound design: Giovanni Fontana, Luca Salvadori; produzione: Hermes Intermedia, Laboratorio dei Processi Intermediali; direttore di produzione: Antonio Poce; durata: 35'; prima esecuzione assoluta: Teatro Ideale Daniele Paris, Frosinone 2009; nazionalità e anno di edizione: Italia 2009.
 

2009      Berruti. A Livio Berruti e al Dèmone della Rapidità
Opera audiovisiva per suoni di orchestra, voci, immagini in movimento e computer soundtrack
Soggetto e realizzazione: Antonio Poce; montaggio ed elaborazione video: Valerio Murat e Antonio Poce; testo e voce recitante: Giovanni Fontana; musiche: Valerio Murat e Antonio Poce; computer soundtrack: Valerio Murat; produzione: Hermes Intermedia, Laboratorio dei Processi Intermediali; direttore di produzione: Antonio Poce; durata: 3’; nazionalità e anno di edizione: Italia 2009
 

2009      Marinetti Volante
Microlitania transfuturista per voce, due trombe, immagini in movimento e computer soundtrack
Soggetto e realizzazione: Antonio Poce; montaggio: Antonio Poce; testo e voce recitante: Mario Lu-netta; musiche: Ennio Morricone; computer soundtrack: Valerio Murat; produzione: Hermes Inter-media, Laboratorio dei Processi Intermediali; direttore di produzione: Antonio Poce; durata: 2’; na-zionalità e anno di edizione: Italia 2009
 

2009      Decollarsi. Auto elevazione pneumocefalica per effusioni di futurgas parolibero fantatropico.
Opera video per voce, elettronica e immagini
Soggetto e realizzazione: Luca Salvadori; realizzazione nastro: Valerio Murat; montaggio: Antonio Poce; testo e voce recitante: Marco Palladini; musiche: Luca Salvadori; produzione: Hermes Inter-media, Laboratorio dei Processi Intermediali; direttore di produzione: Antonio Poce; durata: 1’10’’; nazionalità e anno di edizione: Italia 2009
 

2009      Pneumastolfo
Opera audiovisiva per ensemble di ottoni, voce, coro, immagini in movimento e computer soundtrack
Soggetto e realizzazione: Antonio Poce; computer soundtrack: Valerio Murat; montaggio: Antonio Poce; soggetto, testo e voce recitante: Giovanni Fontana; musiche: Antonio poce; musicisti: Luigi Bartoli (trombone), Fabrizio Giannitelli (corni), Paolo Masi (Tromboni), Gianluca Frattali (tube); produzione: Hermes Intermedia, Laboratorio dei Processi Intermediali; direttore di produzione: An-tonio Poce; durata: 5’28’’; nazionalità e anno di edizione: Italia 2009
 

2009      Le Souffle et la Machine
Opera audiovisiva per voci, percussioni, immagini in movimento e computer soundtrack
Soggetto e realizzazione: Antonio Poce; computer soundtrack: Valerio Murat; montaggio: Antonio Poce; testo e voce recitante: Julien Blaine; musiche: Antonio Poce; percussionisti: Fabrizio Bartolini, Simone Buttà, Tommaso Capuano, Cristiano Menegazzo, Aurelio Scudetti; produzione: Hermes In-termedia, Laboratorio dei Processi Intermediali; direttore di produzione: Antonio Poce; durata: 5’10’’; nazionalità e anno di edizione: Italia 2009
 

2009      Fotodina(ni)mismo. Omaggio ad Anton Giulio Bragaglia
Opera audiovisiva per voce, coro, ensemble, immagini in movimento e computer soundtrack
Soggetto e realizzazione: Antonio Poce; computer soundtrack: Valerio Murat; montaggio: Antonio Poce; soggetto, testo e voce recitante: Giovanni Fontana; musiche originali: Ennio Morricone; pro-duzione: Hermes Intermedia, Laboratorio dei Processi Intermediali; direttore di produzione: Antonio Poce; durata: 5’; nazionalità e anno di edizione: Italia 2009
 

2009      iCaroBalla
Opera video per voce, coro, ensemble, elettronica e immagini
Soggetto e realizzazione: Giovanni Fontana; videocamera: Claudio Tofani; testo: Nanni Balestrini; voce recitante: Nanni Balestrini, Giovanni Fontana; musiche: Luca Salvadori; produzione: Hermes Intermedia, Laboratorio dei Processi Intermediali; direttore di produzione: Antonio Poce; durata: 4'; nazionalità e anno di edizione: Italia 2009.
 

2010      Piano Shadows:  Architetture del silenzio, dell'ombra, della maschera
Opera video per pianoforte  e immagini
Soggetto e realizzazione: Antonio Poce; montaggio: Antonio Poce; musiche: Anton Webern da Va-riazioni op.27; produzione: Hermes Intermedia, Laboratorio dei Processi Intermediali; diretto-re di produzione: Antonio Poce;  durata: 3’20’’; nazionalità e anno di edizione: Italia 2010.
 

2010     Jack Kerouac Opera
Flash Opera
Testo: John Giorno; traduzione: Giovanni Fontana; musiche: Antonio Poce; soprano: Maria Chiara Pavone; voce recitante: Giovanni Fontana; Ensemble rEvolution Music (Paolo Totti, flauto; Guido Arbonelli, clarinetto; Miriam Dal Don violino; Lorenzo Massotti, viola; Paolo Andriotti, violoncello; Jacopo Virgili, percussioni); direttore: Giovanni Pelliccia; elaborazioni video: Antonio Poce; TaorminaArte2010, Taormina, Palazzo dei Congressi, 20 agosto 2010.
 

2011     Ailo
Opera audiovisiva per danzatrice, voce, immagini in movimento e computer soundtrack
Soggetto e realizzazione: Valerio Murat e Riikka Kosola; montaggio ed elaborazione video: Valerio Murat; voce e danza: Riikka Kosola; musiche: Valerio Murat; computer soundtrack: Valerio Murat; camera e fotografia: controlloZ ; produzione: Hermes Intermedia, Laboratorio dei Processi Interme-diali; direttore di produzione: Valerio Murat;  durata: 8’30’’; nazionalità e anno di edizione: Italia 2011.
 

2012     Meine Heimat
Opera audiovisiva, per pianoforte e celesta aumentata, voce, immagini in movimento e computer soundtrack
Soggetto e realizzazione: Antonio Poce e Valerio Murat; montaggio ed elaborazione video: Valerio Murat e Antonio Poce; testo: Ulrike Almut Sandig; voce recitante: Ulrike Almut Sandig; musiche: Valerio Murat su un frammento di Esercizio 1 di Claudio Scannavini; produzione: Hermes Interme-dia, Laboratorio dei Processi Intermediali; direttore di produzione: Antonio Poce;  durata: 4’30’’; nazionalità e anno di edizione: Italia 2012.
 

2013     Vertigine
Opera video per elettronica e immagini
Soggetto e realizzazione: Antonio Poce e Valerio Murat, su una scultura di Mario Velocci; montag-gio: Antonio Poce; musica: Claudio Scannavini; produzione: Hermes Intermedia, Laboratorio dei Processi Intermediali; direttore di produzione: Antonio Poce; durata: 4’; nazionalità e anno di edi-zione: Italia 2013.
 

2014     Fecero un deserto e fu chiamato pace
Opera audiovisiva per immagini in movimento e computer soundtrack
Soggetto e realizzazione: Antonio Poce da documenti videografici originali della Shoa; montaggio: Antonio Poce; testo e voce recitante: Giovanni Fontana; musiche: Valerio Murat; computer soundtrack: Valerio Murat; produzione: Hermes Intermedia, Laboratorio dei Processi Intermediali; direttore di produzione: Antonio Poce; durata: 8’50”; nazionalità e anno di edizione: Italia 2014.
 

2014     Un profumo che non so definire
Opera audiovisiva per pianoforte, voce, immagini in movimento e computer soundtrack
Soggetto e realizzazione: Antonio Poce; musica: Valerio Murat; computer soundtrack: Valerio Murat; montaggio: Antonio Poce; testo: Pietro Tripodo; voce recitante: Giovanni Fontana; produzione: Hermes Intermedia, Laboratorio dei Processi Intermediali; direttore di produzione: Antonio Poce; durata: 5’14”; nazionalità e anno di edizione: Italia 2014
 

2014     Fino all’ultimo fuoco
Opera video per voce, elettronica e immagini
Soggetto e realizzazione: Antonio Poce; musica: Giampiero Gemini; montaggio: Antonio Poce; te-sto: Pietro Tripodo; voce recitante: Giovanni Fontana; produzione: Hermes Intermedia, Laboratorio dei Processi Intermediali; direttore di produzione: Antonio Poce; durata: 3’57”; nazionalità e anno di edizione: Italia 2014
 

2014      Al Signore delle Ombre
Opera audiovisiva per immagini in movimento e computer soundtrack
Soggetto e realizzazione: Valerio Murat e Antonio Poce; montaggio ed elaborazione video: Valerio Murat e Antonio Poce; testo: Antonio Poce; musiche: Valerio Murat; computer soundtrack: Valerio Murat; produzione: Hermes Intermedia, Laboratorio dei Processi Intermediali; diretto-re di produzione: Valerio Murat e Antonio Poce; durata: 12’12’’; nazionalità e anno di edizione: Italia 2014.
 

2014      Sguardo  per Adolfo Loreti
Opera audiovisiva per voce, immagini in movimento e computer soundtrack
Soggetto e realizzazione: Antonio Poce; montaggio: Antonio Poce; testo e voce: Giovanni Fontana; musiche: Giampiero Gemini; produzione: Hermes Intermedia, Laboratorio dei Processi Intermediali; direttore di produzione: Antonio Poce; durata: 2’45’’; nazionalità e anno di edizione: Italia 2014.
 

2014       Leucht stucke
Opera video per ensemble, voci, elettronica e immagini
Soggetto e realizzazione: Giampiero Gemini; montaggio: Giampiero Gemini; musiche: Giampiero Gemini; produzione: Hermes Intermedia, Laboratorio dei Processi Intermediali; diretto-re di produzione: Antonio Poce; durata: 5'37’’; nazionalità e anno di edizione: Italia 2014 .
 

2014      Nodi del tempo. In memoria di Don Giuseppe Morosini
Opera video per voce, ensemble, elettronica e immagini.
Soggetto e realizzazione: Giovanni Fontana; montaggio: Giovanni Fontana; testo e voce recitante: Giovanni Fontana; seconda voce: Alessandro Cipriani; musiche: Luca Salvadori; assistente video editor: Diego Capoccitti; produzione: Hermes Intermedia, Laboratorio dei Processi Intermediali; di-rettore di produzione: Giovanni Fontana; durata: 8’43’’; nazionalità e anno di edizione: Italia 2014.
 

2015     Gentiluomo affetto da malinconia
Opera audiovisiva per pianoforte, voce, immagini in movimento e computer soundtrack
Soggetto e realizzazione: Valerio Murat e Antonio Poce; montaggio ed elaborazione video: Valerio Murat e Antonio Poce; musica: Valerio Murat; computer soundtrack: Valerio Murat;  testo: Pietro Tripodo; voce recitante: Giovanni Fontana; produzione: Hermes Intermedia, Laboratorio dei Proces-si Intermediali; direttore di produzione: Antonio Poce; durata: 5’14”; nazionalità e anno di edizione: Italia 2015
 

2016      Mastroianni
Opera audiovisiva per voce, immagini in movimento e computer soundtrack
Soggetto e realizzazione: Antonio Poce; musica: Giampiero Gemini; computer soundtrack: Giampie-ro Gemini; montaggio: Antonio Poce; testo: Antonio Poce; voce recitante: Giovanni Fontana; pro-duzione: Hermes Intermedia, Laboratorio dei Processi Intermediali; direttore di produzione: Anto-nio Poce; durata: 5’14”; nazionalità e anno di edizione: Italia 2016
 

2016      Ferentinum
Opera audiovisiva per strumenti e immagini
Soggetto e realizzazione: Antonio Poce; musica: Antonio Poce; montaggio: Antonio Poce; testo: An-tonio Poce; strumentazione virtuale: Giampiero Gemini; produzione: Hermes Intermedia, Laborato-rio dei Processi Intermediali e Comune di Ferentino; direttore di produzione: Antonio Poce;  durata: 20’; nazionalità e anno di edizione: Italia 2016
 

2017      Amen dell’Alba.  Omaggio a Vincenzo Ludovici
Opera audiovisiva per strumenti e immagini
Soggetto e realizzazione: Antonio Poce; musica: Antonio Poce; montaggio: Antonio Poce; testo: An-tonio Poce; strumentazione virtuale: Giampiero Gemini; produzione: Hermes Intermedia, Laborato-rio dei Processi Intermediali; direttore di produzione: Antonio Poce; durata: 5’20”; nazionalità e an-no di edizione: Italia 2017
 

2017     Don Chisciotte
Opera audiovisiva per elettronica e immagini
Soggetto e realizzazione: Antonio Poce, Valerio Murat; montaggio: Antonio Poce e Valerio Murat; testo: Antonio Poce; musiche: Valerio Murat; produzione: Hermes Intermedia, Laboratorio dei Pro-cessi Intermediali; direttore di produzione: Antonio Poce; durata: 3’12’’; nazionalità e anno di edi-zione: Italia 2017.
 

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Antonio Poce

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Giovanni Fontana

 


HERMES INTERMEDIA
PRINCIPALI PARTECIPAZIONI. RICONOSCIMENTI E PREMI


2005 International Computer Music Conference
Barcellona (Spagna) 2005.
2005 Concours International de Musique et d’Art Sonore Electoacoustiques. Menzione speciale per le opere multimediali; Bourges (Francia) 2005.
2005 EXiS International Competition Experimental Film and Video Seoul (Korea) 2005.
2005 A.I.A.C.E. INVIDEO
Mostra internazionale di video d'arte e cinema oltre Milano (Italia) 2005.
2005 One Minute Film & Videofestival
Aarau (Svizzera) 2005.
2005 Les Instants Video numériques et poétiques 
Marsiglia (Francia) 2005.
2005 Verkligheten "BORDERS"
Umeå (Svezia) 2005.
2005 AsoloInternationalArtFilmFestival
Festival Internazionale del Film sull’Arte e di Biografie d’Artista Asolo (Italia) 2005.
2005 Metu Video Festival
Ankara (Turchia) 2005.
2005 Romapoesia, Doctor Clip
Primo festival italiano di videoclip di poesia
Roma (Italia) 2005.
2005 Impakt Festival
Utrecht (Olanda) 2005.
2006 International Computer Music Conference
New Orleans (Louisiana) 2006.
2006 European Media Art Festival
Osnabrück (Germania) 2006.
2006 Galerie 13 Sévigné, Art Channel Exhibition
Parigi (Francia) 2006.
2006 Concours International de Musique et d’Art Sonore Electoacoustiques Primo Premio
Bourges (Francia) 2006.
2006 Traverse Vidéo
Toulouse (Francia) 2006.
2006 Zebra Poetry Award
Berlino (Germania)
2006 VISIONARIA Video Festival Internazionale
Siena (Italia), Piombino (Italia) 2006
2006 International Short Film Festival
Tehran (Iran) 2006.
2006 VIDEOFORMES
Clermont-Ferrand (Francia) 2006.
2006 Druskomanija
Lituania 2006.
2006 Exibart Festival, Teatro della Luna
Milano (Italia) 2006.
2006 OMV Festival
Oulu (Finlandia) 2006.
2007 VIDEOFORMES
Clermont-Ferrand (Francia) 2006.
2007 Athens Video Art Festival
Atene (Grecia) 2007.
2007 EcoVisionFestival
Palermo (Italia) 2007.
2007 IRCAM
Ensemble Intercontemporain
Parigi (Francia) 2007.
2007 FilmVideo 2007
Montecatini (Italia) 2007.
2007 Stuttgart Filmwinter ’07
Programma di supporto dal Festival Invideo Milano
Stoccarda (Grermania) 2007. 
2007 ARCI e Amici Invideo
Milano (Italia) 2007.
2007 One Minute Film & Videofestival
Aarau (Svizzera)
2007 EXiS International Competition Experimental Film and Video
Seoul (Korea) 2007.
2007 A.I.A.C.E. INVIDEO
Mostra internazionale di video d'arte e cinema oltre Milano (Italia) 2007.
2007 Digital Video Art Exhibition
Pechino (Cina) 2007.
2007 AsoloInternationalArtFilmFestival
Asolo (italia) 2007.
2007 Fe.V.E. Festival de Vidéo Expérimentale 
Marsiglia (Francia) 2007.
2007 VISIONARIA
Video Festival Internazionale
Siena (Italia) 2007
2007 Les Instants Video numériques et poétiques 
Marsiglia (Francia) 2007.
2007 Toronto One Minute Film & Video Festival 
Toronto (Canada) 2007.

2007 Bigscreen International Film Festival
Kunming (China) 2007.
2007 Culture Video Festival
Soleto (Italia) 2007.
2007 TreviglioPoesia Selezione di videpoesie da DOCtorCLIP Treviglio (Italia) 2007.
2007 OI FUTURO
Rio de Janeiro (Brasile) 2007.
2008 Stuttgart Filmwinter ’08
Programma di supporto - Elena Marcheschi - Festival Invideo Milano Stoccarda (Germania) 2008.
2008 New moving images, Académie Libanaise des Beaux-Arts
Sin el Fil (Libano) 2008. 
2008 LOOP 8 Barcelona
Barcelona (Spagna) 2008.
2008 Bicycle Film Festival
New York, Minneapolis, Los Angeles, San Francisco, Chicago Tokyo, Parigi, Sydney, Melbourne, Milano, Portland (USA) 2008.
2008 I'VE SEEN FILMS
Milano (Italia) 2008.
2008 ABSOLUTE POETRY
Monfalcone (Italia) 2008.
2008 International Computer Music Conference
Belfast (Irlanda) 2008.
2008 Concours International de Musique et d’Art Sonore Electoacoustiques Menzione d’onore
Bourges (Francia) 2008.
2008 Film and Art Festival, Two Riversides
Kazimierz Dolny (Polonia) 2008.
2008 ABSTRACTA
Roma (Italia), New York (USA), Cairo (Egitto) 2008
2008 International Cycling Video Festival
Secondo Premio
Bochum (Germania) 2008.
2008 One Minute Film & Videofestival
Aarau (Svizzera) 2008.
2008 Zebra Poetry Film Festival
Berlino (Germania) 2008.
2008 ComputerArtFestival
Padova (Italia) 2008.
2008 Les Instants Video Festival
Marsiglia (Francia 2008.
2008 VISIONARIA Video Festival Internazionale
Siena (Italia) 2008.
2008 Nuova Consonanza
Roma (Italia) 2008.
2008 RomaPoesia
Roma (Italia) 2008.
2008 Museo Hermann Nitsch
Napoli (Italia) 2008.
2008 Sagra Musicale Malatestiana 59ª edizione, Audiovisioni Rimini (Italia) 2008.
2008 Séquence Court Métrage
Carte blanche par Simone Dompeyre
Tolosa (Fancia) 2008.
2008 Culture Video Festival
Lecce (Italia) 2008.
2009 Traverse Vidéo
Tolosa (Fancia) 2009.
2009 Quattro passi nella videoarte
Milano (Italia) 2009.
2009 Antologia corti InVideo
Milano (Italia) 2009.
2009 International Computer Music Conference McGill University, Montreal (Canada) 2009.
2009 Immaginazione senza fili
Conservatorio di Musica Licinio Refice, Frosinone (Italia) 2009.
2009 One Minute Film & Videofestival
Aarau (Svizzera) 2009.
2009 Les Instants Vidéo numériques et poétiques 
Marsiglia (Francia) 2009.
2009 Emufest Festival Internazionale di Musica Elettroacustica 
Roma (Italia) 2009.
2009 The SCIENTIST III Edition International Videoart Festival 
Ferrara (Italia) 2009.
2009 Visionaria
Siena (Italia) 2009.
2009 Museo Archeologico Nazionale
Napoli (italia) 2009.
2009 Performances Verona
Biblioteca Civica di Verona (Italia) 2009.
2009 Festival du film italien, Imagespassages présente Hermes intermedia Annecy (Francia) 2009.
2009 Moulins Albigeois. Le centre d’art le LAIT Albi (Francia) 2009.
2009 Festival Exitime
Bologna (Italia) 2009.
2010 Roma MACRO Video Drink
Roma (Italia) 2010.
2010 Zebra Poetry Film Festival
Berlino (Germania) 2010.
2010 New York University
New York (USA) 2010.
2010 The 6th Berlin International Directors Loung Berlino (Germania) 2010.
2010 Fiera dell’Editoria di Poesia
Nettuno (Italia) 2010.
2010 Misticanze Teatro San Marco
Trento (Italia) 2010.
2010 Musidora avec le CRR au conservatoire Annecy (Francia) 2010.
2010 Festival International du Film d'Animation d'Annecy Annecy (Francia) 2010.
2010 Festival Le Bruit de la Neige
Annecy (Francia) 2010.
2011 Cinema come Poesia casa della Letteratura Roma (Italia) 2011.
2011 Università Roma Tre - DAMS
Roma (Italia) 2011.
2011 Suona Francese Conservatorio di Perugia Perugia (Italia) 2011.
2011 Cinema come Poesia, Verifiche incerte
Roma (Italia) 2011.
2011 ROMATRE FILMTEATROFEST 011
Roma (Italia) 2011.
2011 Biennale di Venezia
Roma (Italia) 2011.
2011 Poetronics, La parola al Centro
Onna (Italia) 2011.
2011 Treviglio Poesia Zebra Poetry
Treviglio (Italia) 2011.
2011 Museo di Arte Contemporanea Pecci
Prato (Italia) 2011.
2012 Traverse Vidéo
Toulouse (Francia) 2012.
2012 Vidéoformes
Clermont Ferrand (Francia) 2012.
2012 Zebra Poetry Award
Berlino (Germania) 2012.
2012 Poezijos Festivalis TARP
Vilnius (Lituania) 2012.
2012 Poezijos Festivalis TARP
Klaipeda (Lithuania) 2012.
2012 Les Instants Video numériques et poétiques Marsiglia (Francia) 2012.
2012 Festival International de Video Poésie Pour la Terre Buenos Aires (Argentina) 2012.
2012 Oslo Poesifilm Litteraturhuset
Oslo (Norvegia) 2012.
2012 Madatac
Madrid (Spagna) 2012.
2012 L'immagine alla parola
Sala S. Rita
Roma (Italia) 2012.
2012 Uno Sguardo sulla Videoarte: dieci anni e oltre dall’archivio di INVIDEO Milano (Italia) 2012
2013 Traverse Video
Tolosa (Francia) 2013.
2013 Proxima Centauri
Tolosa (Francia) 2013.
2013 Vidéoformes
Clermont Ferrand (FRancia) 2013.
2013 9th Berlin International Directors Lounge
Berlino (Grermania) 2013.
2013 Kosmopolis Festival
Barcelona (Spagna) 2013.
2013 Leipzig Book Fair
Leipzig (Germania) 2013.
2013 Short Waves Festival
Poznan (Polonia) 2013.
2013 POETRY 2013 18° Internationales Lyrikertreffen Münster
Münster (Germania) 2013.
2013 World Prague, 19th International Book Fair and Literary Festival 
Praga (Repubblica Ceca) 2013.
2013 Copenhagen International Poetry Festival
Copenhagen (Danimarca) 2013.
2013 Festival Novelum
Tolosa (Francia) 2013.
2013 Doctorclip, Romapoesia
Roma (Italia) 2013.
2013 ZKM
Karlsruhe (Germania), Liverpool (Inghilterra) 2013.
2013 Pubblicazione dell'opera “Berruti” sulla rivista Alfabeta (Italia) 2013.
2013 Pubblicazione delle opere “Coppi” e “Pneumastolfo” dallo ZKM Center for Art and Media
Karlsruhe (Germania) 2013. 
2014 Milano Film Network
Acquisizione in Archivio dell’opera “Nuvolari”
Milano (Italia) 2014.
2014 Traverse Vidéo
Tolosa (Francia) 2014.
2014 United States Holocaust Memorial Museum
Acquisizione in Archivio del Museo dell'opera “Fecero un deserto e fu chiamato pace” Washington (USA) 2914.
2014 ZEBRA Screening
The 2nd Long Night of the Film Festivals in Berlin
Berlino (Germania) 2014.
2014 Liberated Words Poetry Film Festival
Bristol (Inghilterra) 2014.
2014 Cologne OFF X
10th Cologne International Videoart Festival
Colonia (Germania) 2014.
2014 Onomato Künstverein
The 10th Anniversary of CologneOFF
Düsseldorf (Germania) 2014.
2014 DoctorClip2014
The best of DoctorClip 2005-2013
Roma (Italia) 2014.
2014 The best of DoctorClip 2005-2013
Circolo ARCI il Cosmonauta
Viterbo (Italia) 2014.
2014 Torrance Art Museum Los Angeles
Los Angeles (California) 2014.
2014 Visiones Sonoras X 2014
CMMAS, Centro Mexicano para la Musica y las Artes Sonoras
Morelia (Messico) 2014.
2015 “Generazione Y”
RAI 5 trasmissione a cura di Annalisa Spogli
(Italia) 2015.
2015 TraverseVidéo
Due performances intermediali
Tolosa (Francia) 2015.
2015 Fondazione Bonotto e Fondazione Bevilacqua La Masa Venezia (Italia) 2015.
2015 Shoah film Collection
Acquisizione in Archivio dell'opera di "Fecero un deserto e fu chiamato pace" Köln (Germania) 2015.
2015 Culture Video Festival
Soleto (Italia) 2015.
2015 FIU Wertheim Performing Arts Center Concert Hall, New Music 
Miami (USA) 2015.
2015 Festival Internacional de la Imagen
Universidad de Caldas
Manizales (Colombia) 2015.
2016 Conservatorio di Musica Licinio Refice
Frosinone (Italia) 2016.
2016 Fondazione Umberto Mastroianni
Frosinone (Italia) 2016.
2016 La visione molteplice
Ferentino (Italia) 2016.
2016 Lublin 2016
Lublin (Polonia) 2016.
2016 Festival Internacional de la Imagen
Universidad de Caldas
Manizales (Colombia) 2016.
2017 Museum of Music
Tehran (Iran) 2017.
2017 ISOA Islamic School of Art
Università Teologica
Qom (Iran) 2017.
2017 Traverse Vidéo
Tolosa (Francia) 2017.
2017 MA/IN 2017 Matera Intermedia Festival
Matera (Italia) 2017.
2018 ISOA Islamic School of Art
Università Teologica
Qom (Iran) 2018.
2018 Festival Internacional de la Imagen
Universidad de Caldas
Manizales (Colombia) 2018.
 

Giovanni Fontana, con Antonio Poce e Ennio Morricone ESCAPE='HTML'

Immaginazione senza fili - Centenario del Manifesto Futurista [1909-2009]: Ennio Morricone con Antonio Poce e Giovanni Fontana

 

 

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